Dimmi cosa indossi e ti dirò chi sei?
Sembra una frase da prestigiatore ma non lo è. Nella comunicazione cosa indossiamo e come lo indossiamo può fare molta differenza. Ognuno di noi ha il suo stile: casual, sportivo, comodo, elegante, eccentrico, stiloso.
Ognuno riporta nel suo abbigliamento una parte di sé, del proprio modo di pensare, di vedere il mondo, di vivere. Soprattutto ognuno si veste in base a cosa pensa di se stesso e allo stato d’animo con cui si è alzato quel mattino. Prova a pensarci…come sei vestito oggi? E come ti senti? A meno che tu non debba usare una divisa (uniforme militare, tuta da lavoro, tenuta aziendale) il tuo abbigliamento odierno rispecchierà il tuo umore.
Cosa dice la scienza della persuasione
La scienza della persuasione ci insegna che l’abito è molto più importante che un semplice indumento da indossare. Nella regola della autorità l’abbigliamento (insieme ai titoli e agli ornamenti) è una caratteristica fondamentale di comunicazione con l’altro. La società in cui viviamo ci rimanda un’immagine dell’uomo d’affari vestito in una certa maniera, camicia con iniziali e abito sartoriale. Ma anche la donna di successo è rappresentata con tacchi alti e gioielli come su un red carpet. Purtroppo, tutto vero.
Un veloce esperimento
Proviamo a fare un piccolo esperimento. Chiudi gli occhi e rilassati. Immaginati in una certa situazione: in fila per un colloquio di lavoro o magari in una sala riunioni in attesa di incontrare un cliente importante. La persona che devi incontrare è di successo, realizzata, insomma un leader nel suo settore. Ad un certo punto si apre la porta e la persona che attendevi compare. Come la immagini? A questo punto, più del 85% delle persone vedono un uomo, elegantemente vestito in abito con cravatta. Se ti concentri noterai le scarpe nuove e lucide in tinta con la cintura, il capello pettinato casual modaiolo e rasatura di barba perfetta. È così? Che sensazione provi davanti a questa persona? Certamente rispetto, forse soggezione, magari un po’ di ansia. Di lui non sai nulla ma ti è bastato avere un contatto visivo con il suo abbigliamento per farti catalogare quell’individuo in una certa maniera. Una percentuale molto bassa immagina una donna, ma l’impostazione dell’outfit è il medesimo. Difficilmente l’immaginario ci riporta ad una figura in calzoncini, t-shirt e infradito. Probabilmente una situazione del genere ti è capitata realmente nella realtà. Prova a ricordare che impressione hai avuto?
Che cosa ne deduciamo
Se ti ritrovi con questo test hai appena confermato quello che nella comunicazione persuasiva viene consigliato per acquisire autorità nei confronti del nostro interlocutore. Un abbigliamento elegante e accurato infatti crea una forma di subordinazione nei confronti dell’altro. Soprattutto fa acquisire credenziali positive a prescindere da quelle reali per il solo fatto di indossare un certo abbigliamento. La teoria quindi dell’abito che non fa il monaco non è del tutto corretta. La società nella quale viviamo (ma questo era assolutamente valido anche nelle epoche passate) impone un determinato modo di vestire per avvalorare la propria capacità e professionalità. È per questo che nonostante la toga gli avvocati sono sempre in abito, come i politici o i manager di azienda. Solo quando il tuo nome e le tue credenziali saranno talmente note da renderti riconoscibile a prescindere dal tuo abbigliamento potrai permetterti di indossare il maglioncino (come faceva Marchionne) o la t-shirt come Zuckerberg (anche se pure lui si è dovuto recentemente convertire alla cravatta).
Il consiglio
Sii sempre curato nello scegliere i vestiti da indossare per ogni occasione privata o professionale se vuoi approfittare di un vantaggio immediato. Se il tuo ruolo dovesse essere quello di uno speaker in un convegno o in una riunione fai attenzione a risultare di un tono più elegante dei tuoi interlocutori, avrai il beneficio di essere considerato superiore alla platea. Attento però a non eccedere, se il tuo capo si accorge di troppa accuratezza nel vestire potrebbe vederti come un rivale.