Le parole influenzano i pensieri
In questo nuovo post voglio parlarti di come il linguaggio può influenzare e addirittura produrre le nostre emozioni.
Se mentre chiacchieriamo qualcuno ti dice “non si fa così hai sbagliato” oppure “sei in errore” che effetto avrebbero queste parole su di te? E se addirittura ti dessero del bugiardo? L’utilizzo delle parole non è banale. Utilizzando alcune parole piuttosto che altre ognuno di noi ha il potere di modificare l’umore del suo interlocutore. Questo vale anche ed in particolare quando ci si riferisce a sé stessi.
Quindi le parole che usiamo per giudicare o indicare gli altri e viceversa e poi le parole che usiamo per definirci o raccontare il nostro stato d’animo o come ci sentiamo influenzano le nostre emozioni e il nostro umore in maniera superiore a quello che pensiamo. Allora possiamo domandarci:
Quali parole è giusto usare e quali evitare?
Concentriamoci per ora sul linguaggio che usiamo con noi stessi, sapendo tuttavia che lo stesso effetto potremmo ottenerlo usando questi termini verso gli altri. Tony Robbins, esperto motivatore di fama mondiale, ci suggerisce di rivolgerci a noi stessi usando parole che ci spingano ad andare avanti. Ognuno ha sviluppato con gli anni un particolare linguaggio che usa quando parla con sé stesso, magari qualcuno usa anche termini un po’ coloriti, ma va bene se ti sono di aiuto. Tuttavia, ci sono altri che usano termini più scherzosi o affettuosi.
Possiamo accettare tutto a patto che siamo termini, frasi, parole che ci aiutano a sentirci meglio, che non ci facciano sentire in una situazione di staticità, che ci diano la speranza in un cambiamento o che trasmettano la forza di ricominciare. La maggior parte delle persone utilizza un linguaggio che non gli è di nessun aiuto. È vero che ognuno di noi ha delle caratteristiche diverse. Ognuno sa quali sono le parole che lo motivano maggiormente, che gli fanno fare un passo avanti e quelle che gli fanno fare un passo indietro. Se facciamo riferimento a noi stessi con espressioni come “sono depresso” o “non ce la faccio” questo inevitabilmente influenzerà le nostre emozioni. Se queste espressioni vengono sostituite con “oggi sono triste” “mi sento arrabbiato” esprimo comunque un momento di disagio o di alterazione ma non con la pesantezza e la sensazione di irreversibilità delle precedenti.
Ti accorgerai che usare dei termini meno gravi per definire te stesso ti aiuterà a sentirti meglio. Pensa a cosa succede quando ti capita un problema a lavoro o nella tua organizzazione quotidiana. Se cominci a lamentarti dicendo “quanto sono arrabbiato” per tutto il tempo, finirai per essere veramente molto arrabbiato, ma se affronti la situazione ripetendoti “è un inconveniente, devo solo trovare la soluzione” sarai in grado di affrontare il problema con un sentimento completamente diverso.
Il linguaggio è una delle chiavi per trasformare la tua mente
Il linguaggio è una delle chiavi per trasformare la tua mente, il tuo corpo e per raggiungere i risultati e gli obiettivi che ti sei prefissato. La tua mente crea i tuoi pensieri, i tuoi pensieri generano le tue convinzioni e le tue convinzioni determinano di conseguenza le tue azioni. Tutto questo crea la tua vita. La nostra vita è totalmente nella nostra mente, nelle parole che usiamo per definirla. Siamo bravissimi a raccontarci storie e a cercare tutti i dettagli che vadano a confermare questa nostra visione. Se la nostra visione, i nostri pensieri, le nostre parole sono negative, certamente troveremo conferma di quello che diciamo e pensiamo. Perché allora non preferire qualcosa di positivo su cui concentrarci? Perché allora non costruire una storia piena di motivazione, passione e vittorie? Perché invece di dire “non ce la faccio” non ci ripetiamo “mi impegno per riuscirci”?
Provaci e vedrai la differenza. Ti auguro che la tua storia sia meravigliosa.