Non mollare quando ci credi veramente
La favola della felce e del bambù ci insegna ad avere pazienza per gli obiettivi importanti.
Ci sono attività che richiedono grande responsabilità. Mantenere un lavoro, gestire un standard alto, difendere il tenore della propria famiglia. Tanti obiettivi continui e impegnativi che spesso ci lasciano con l’amaro in bocca quando non sono seguiti dai risultati sperati. I momenti difficili capitano spesso, a volte ciclicamente attraversiamo periodi più o meno lunghi in affanno. Che si tratti di una crisi coniugale, di un problema lavorativo o di qualsiasi cosa altro che ci faccia crollare i nervi , siamo tentati da mollare tutto.
Abbattersi non serve. Questi sono i momenti in cui maggiormente si ha bisogno della propria lucidità e di sangue freddo. Il primo passo è valutare la validità e il nostro attaccamento all’obiettivo che ci siamo prefissati. Spesso i tempi che ci siamo auto imposti non coincidono con quelli tecnici di realizzazione di un progetto. Ci saranno alcune situazioni che si sveleranno in pochi giorni, altre in mesi, altre ancora avranno necessità di maggiore maturazione. Sappi scegliere le tue priorità e abbi la pazienza di attendere e continuare a curare (amare o impegnarti) per quel risultato.
Ho sentito spesso raccontare la favola della felce e del bambù come aneddoto ristoratore nei momenti in cui vorresti mandare tutto all’aria. Questa favola ti indicherà il valore della pazienza…
“C’era una volta un falegname che conduceva una vita agiata e serena: possedeva un suo laboratorio, una moglie amorevole e due gioiosi figli. Ma questo periodo di prosperità sembrò aver avuto un arresto quando cominciò ad avere meno incarichi di lavoro, i soldi diminuirono e in casa cominciarono problemi economici e molta tensione.
Il volenteroso falegname per risollevare le sorti della sua professione cominciò nuove formule di vendita ma senza successo. In poco tempo la situazione in famiglia si fece molto pesante, ai litigi con la moglie seguirono la tristezza dei figli e i primi problemi con il loro rendimento scolastico.
L’uomo cominciò ad avere momenti di serio sbandamento dove tutto gli sembrava inutile e senza conseguenze utili per risollevarsi. Non avendo più soluzioni da attuare non gli rimase che andare nel bosco ad incontrare un vecchio saggio. Attraversò il fitto bosco e camminò per lungo tempo quando finalmente incontrò il vecchio che lo invitò nella sua umile casa per offrirgli un tè.
Il saggio notò immediatamente la preoccupazione stampata sul viso del falegname e chiese notizie di tale stato d’animo. L’uomo cominciò a raccontare e il vecchio ascoltò assorto e interessato. Finito il tè uscirono insieme nel giardino alle spalle della casa. L’appezzamento di terreno erano piccolo ma ricco di vegetazione e si notavano in particolare una felce e il bambù accanto ad altre piante.
Dopo aver attirato l’attenzione sulle due piante il saggio cominciò a raccontare. Cinque anni prima aveva piantato lo stesso giorno i semi di felce e di bambù nel suo giardino. Entrambe le tipologie di piante li piacevano e ci tenevano che entrambe crescessero nel suo terreno. Si è occupato di quei semi come se si trattasse di un tesoro e ha fatto il possibile per creare le migliori condizioni di riuscita. Le piante hanno reagito diversamente alle sue attenzioni. Già dopo pochi mesi la felce non sono germogliò ma crebbe tanto da diventare imponente e maestosa al centro del suo giardino. Al contrario del bambù non si percepiva nulla.
Dopo un anno, la felce era ancora più rigogliosa, ma del bambù ancora neanche un germoglio. Ma il saggio non si era arreso e aveva continuato a prendersi cura dei semi. Nonostante tutto l’impegno il bambù non germogliò neanche l’anno successivo. Né il terzo né il quarto anno portarono risultati diversi. Al quinto anno finalmente un germoglio di bambù fuoriuscì dal terreno. Solo dopo un giorno era vistosamente cresciuto. In pochi mesi superò i 10 metri di altezza. Come mai ci volle tanto tempo prima che il bambù riuscisse a germogliare?
Il falegname rimase in silenzio e attese che il saggio gli spiegasse i motivi. Cinque anni aveva impiegato questa pianta ad uscire dal terreno perché in questo tempo aveva costruito delle solide radici. Il bambù aveva molto da svilupparsi e senza delle radici solide e ben strutturate nel terreno non avrebbe potuto sostenere la sua rapida crescita. L’uomo quindi intese l’insegnamento del saggio. I suoi sforzi non erano vani, a suo modo stava costruendo le radici del suo domani. Anche se non poteva ancora vedere i risultati delle sue fatiche questo non significava che avesse sprecato il suo tempo. La sua base stava diventando più solida.”
Quando attraversi un momento infelice non peggiorare ulteriormente il tuo stato d’animo per il fatto di non vedere apparire subito i risultati del tuo lavoro. Con il tempo, i tuoi sacrifici daranno i frutti sperati e il raggiungimento dei tuoi obiettivi sarà grandioso e solido.